sui recenti regolamenti europei in tema di regime patrimoniale dei coniugi e delle unioni registrate

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[:it]Di recente, l’Unione Europea è dovuta ricorrere alla cooperazione rafforzata al fine di adottare due regolamenti gemelli, fondamentali per colmare evidenti lacune nell’impianto internazional-privatistico comunitario, il regolamento 2016/1103 e 2016/1104, rispettivamente in materia di regimi patrimoniali tra coniugi e in materia di effetti patrimoniali delle unioni registrate.

I regolamenti in oggetto, si prefiggono la finalità di individuare, mediante un impianto di criteri oggettivi predeterminati dal legislatore e/o lasciati alla libera scelta delle parti, la competenza territoriale, la legge applicabile, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di regimi patrimoniali tanto delle unioni registrate quanto delle coppie coniugate.

I due regolamenti gemelli – nati dalle ceneri di due proposte di regolamento della Commissione europea, il cui iter di adozione si era infranto sulle alte scogliere del requisito del voto ad unanimità – sono stato pertanto adottati solamente mediante il ricorso alla c.d. cooperazione rafforzata, che vede oggi coinvolti Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Cipro, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia. L’auspicio è che altri Stati membri presto si decidano di aderirvi rendendo la disciplina dei regolamenti 1103 e 1104 del 2016 applicabile nell’intera Unione.

Occorrerà tuttavia aspettare sino al 29 gennaio 2019 per la loro applicazione.

Di seguito il testo dei due regolamenti.[:]

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